HERVÉ BARMASSE E IL NANGA PARBAT: UNA GRANDE ESPERIENZA E UN ARRIVEDERCI. 
HERVÉ BARMASSE E IL NANGA PARBAT HERVÉ BARMASSE E IL NANGA PARBAT
Lunedì, 24 Gennaio, 2022

Un’esperienza grande quanto il gigantesco muro di 4.500 m della Rupal, che porta alla vetta del Nanga Parbat. Un arrivederci carico di emozione e gratitudine per quanto vissuto. Freddo, venti fortissimi a 190 km all’ora e maltempo, affrontati a modo suo: lo stile alpino, rispettoso della montagna e della natura. La stessa natura che ha dato a Hervé, e al suo compagno di cordata David Goettler, filo da torcere sin dalla partenza e ha lasciato intravedere la vetta solo per 4-5 giorni.

Non possiamo che condividere la tua scelta e il tuo pensiero, con lo sguardo al futuro e ai prossimi obiettivi: “Non ho mai rimpianto nessuna esperienza e di certo non rimpiangerò questa. Quella di aver creduto (e ci credo ancora) che si possa scalare la parete più grande del mondo (la Rupal del Nanga Parbat 8126 m) in inverno e in uno stile pulito, leggero, alpino. Uno stile che rispetta la montagna e di conseguenza l’uomo. Ovvio, non è facile, ma il limite, se ne esiste uno, è il bel tempo che non si presenta mai… E non certo le capacità mentali, fisiche e fisiologiche della specie umana e degli alpinisti, che possono aspirare a fare qualcosa di meglio che tappezzare di corde fisse montagne che si stanno plastificando come gli oceani”.

Una scelta che non sa di rinuncia, bensì di consapevolezza delle proprie capacità e di ciò che la natura impone.

 

Photo credit: Hervé Barmasse