A tu per tu con Ruggero Tita, Campione Olimpico di vela

 

Ruggero Tita è il velista trentino, che con la recente vittoria dell’oro Olimpico a Tokyo 2020 ha riportato l’Italia in cima al podio della vela dopo di più di 20 anni dal precedente di Sidney. Ma la medaglia olimpica è solo l’ultimo tassello di un mosaico costruito con esperienza e dedizione. Il ricco palmarès, infatti, è frutto di un mix tra mentalità (quella di un ingegnere informatico) e attenzione ai dettagli: dalla preparazione fisica e tecnica fino all’alimentazione e integrazione prima, durante, dopo l’allenamento e/o la gara.

Ruggero Tita 1

Lo abbiamo incontrato pochi giorni fa a Cagliari, poco prima dell’inizio di una sua giornata di allenamento, e ci siamo fatti raccontare abitudini (nutrizionali e non), rituali e aneddoti di un mondo affascinante come quello della vela, cui si è avvicinato da bambino e dove ogni dettaglio fa la differenza.

Sei un trentino atipico, non c’è sport acquatico che tu non abbia provato. Da dove nasce la passione per l’acqua?

RT: "Come tutti i trentini ho cominciato a fare sport sugli sci, ma dopo qualche anno mi sono innamorato della vela. Ed è stato in quel momento che ho scoperto di avere una passione per gli sport acquatici. Vicino alla mia città natale (Rovereto ndr) c’è il Lago di Caldonazzo. I miei genitori mi ci portavano spesso perché volevamo farmi stare all’aria aperta. Così, per gioco, mi iscrissero a un corso di vela. Era un buon modo per farmi scoprire il concetto di libertà, che per un bambino di 7-8 anni è qualcosa di grande.
A 12 anni, poi, la mia prima scelta: decidere se allenarmi con gli sci anche in estate o se andare in barca a vela anche in inverno, puntando su una sola disciplina. Mi lanciai sulla vela, il richiamo era troppo forte. Così convinsi i miei genitori a portarmi sul Lago di Garda due volte a settimana e nei weekend, per allenarmi al meglio. Un anno dopo conquistai il Campionato Italiano giovanile, e da lì cominciai a sognare una medaglia olimpica. A Rio 2016 non ce l’ho fatta, ma ci sono riuscito a Tokyo 2020 nel doppio misto con un’imbarcazione foil."

Quanto influisce il peso nel tuo sport e come gestisci eventuali oscillazioni durante l’anno?

RT: "Di norma il mio peso si aggira sui 70 kg, ma devo essere capace di adattarmi in base alla regata a cui devo partecipare. Il mio compito sull’imbarcazione non è soltanto quello di governarla, ma anche di fare da contrappeso. Ci sono gare in cui devo pesare un po’ di più e gare in cui posso stare un po’ al di sotto del mio peso forma, dipende sempre dal vento che troverò nel luogo dove gareggerò. Le oscillazioni di peso sono fisiologiche durante l’anno: per qualcuno gestirle può essere stressante, ma non per me, perché rientra nei fattori da tenere in considerazione nel mio sport."

Come gestisci alimentazione e integrazione durante una gara?

RT: "Le mie giornate cominciano con una colazione leggera intorno alle 7. Di solito l’imbarcazione entra in acqua a mezzogiorno e gareggio dalle 13 fino al tramonto. Così, verso le 10, mangio un po’ di riso o della pasta. Da quando posso avvalermi dell’esperienza dell’Equipe Enervit, poi, abbiamo definito con precisione come e cosa assumere in gara.
L’agitazione prima della partenza, per esempio, spesso mi chiudeva lo stomaco. Ma l’inserimento del Pre Sport mi ha aiutato tantissimo. All’interno di una competizione ci sono diverse sessioni, ognuna delle quali dura 25 minuti. Nell’intervallo tra una e l’altra mangio una barretta energetica ricca in carboidrati e con pochi grassi. Durante la giornata di gara prendo magnesio e potassio, una bustina al mattino e un paio nelle ore successive. Mentre gareggio, invece, mi trovo bene con  un Isotonic Gel o Liquid Gel, a seconda della situazione. Dopo la gara, entro trenta minuti dalla fine, assumo il Recovery Drink e una barretta proteica, per ottimizzare il recupero energetico e muscolare."

Ruggero Tita 2

E in allenamento?

RT: "In allenamento è leggermente diverso, ma in linea di massima mantengo la strategia di gara, perché gli orari sono comunque lunghi. Di solito mi alleno in posti caldi come la Sardegna o la Sicilia e la sveglia rimane sempre intorno alle 7. Faccio una mini colazione prima di cominciare la mia sessione di un paio d’ore in palestra, concentrandomi su lavori di massa, stabilizzazione del core, propriocettività ed esercizi cardio al vogatore. Dopo di che faccio una seconda colazione, più abbondante. In questa fase assumo degli Omega-3 per favorire la lucidità mentale. Finita la colazione comincia la parte dedicata alla preparazione dell’imbarcazione prima di entrare in acqua. In sostanza funziona un po’ come la Formula 1, dove si prepara un settaggio e si testa in pista, per poi tornare ai box, effettuare qualche modifica e provare un assetto diverso."

Quali sono i vantaggi che hai riscontrato grazie al supporto dell’integrazione Enervit?

RT: "Trovare la giusta alchimia tra l’integrazione in gara e negli allenamenti mi ha permesso di poter spingere un po’ di più a livello fisico. È una cosa che ho notato non solo in gara, a livello di reattività muscolare, ma anche in allenamento, sia in acqua che in palestra. Mi sono reso conto che alimentazione e integrazione sono entrate naturalmente nel mio quotidiano, diventando buone e sane abitudini che arricchiscono il mio bagaglio di esperienza."