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Come nasce un atleta paralimpico
Il sogno di Alex Zanardi è diventato realtà.
Come nasce un atleta paralimpico
Il sogno di Alex Zanardi è diventato realtà. Di Argento e Bronzo.
by Equipe Enervit
Dieci atleti qualificati, tre Bronzi, un Argento. Ecco gli straordinari numeri di Obiettivo3 all’indomani della chiusura dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024.
L’associazione, nata da un’intuizione di Alex Zanardi proprio in seguito alla conquista dell’Oro alle Paralimpiadi di Rio 2016, porta avanti con determinazione il progetto del grande campione: avviare allo sport atleti disabili, sostenendoli ed accompagnandoli, fino alla gara più ambita, i Giochi Paralimpici.
“Già essere arrivati a Parigi con ben dieci atleti in quattro discipline è stata una grandissima vittoria per tutti e i risultati ottenuti dicono tanto: quattro medaglie ma anche tanti ottimi piazzamenti, con quarti e quinti posti in tutte le discipline. Un bel salto in avanti rispetto a Tokyo 2021.”. Parola di Barbara Manni, responsabile marketing e comunicazione di Obiettivo3 e cognata di Zanardi. “Abbiamo alzato l’asticella!”.
Proprio ‘sognando’ le qualificazioni per i Giochi del 2021, nel 2017 nacque il progetto.
“Si chiama Obiettivo3 perché, inizialmente, l’intento di Alex era quello di individuare almeno 3 atleti da accompagnare alle Paralimpiadi”, ricorda Barbara. “Questi ragazzi oggi sono atleti con la A maiuscola, ma non solo: sono diventati essi stessi ambasciatori del testimone che Alex ha lasciato. E riuscire a guadagnarsi la qualificazione ai Giochi olimpici sicuramente li ripaga di tutto il lavoro fatto”
“Alex può essere contento di quello che Obiettivo3 rappresenta oggi nel mondo paralimpico: una realtà indubbiamente in crescita e soprattutto riconosciuta, un approdo sicuro per chi, dopo un incidente o una malattia, cerca nello sport un modo per ripartire. Una crescita resa possibile anche dal supporto di aziende sensibili come Enervit , da sempre compagna di viaggio di questa formidabile avventura. "
Della stessa opinione è Francesco Chiappero, coordinatore tecnico di Obiettivo3 e membro dell’Equipe Enervit, che, alla luce dei risultati raggiunti, traccia un bilancio del percorso fatto, che lo ha visto protagonista fin dal principio, a fianco di Alex.
“Guardando dove siamo arrivati ho capito che il vero scopo non è portare a casa medaglie. Cerchiamo di dare un’opportunità a ragazzi che hanno vissuto un trauma, un nuovo orizzonte in cui sognare torna ad essere possibile. Con noi si rimettono in gioco. Lo abbiamo dimostrato con i fatti: lo sport può davvero essere un motore di rinascita. Ma la cosa fondamentale – prosegue - è che questi ragazzi diventano veicolo di un messaggio positivo destinato ad altre persone che hanno vissuto le loro stesse esperienze. In questo modo, da un sassolino si crea un’onda positiva”.
Ma cosa serve per trasformare uno sportivo in un atleta paralimpico? Gli stessi ‘ingredienti’ di ogni campione: fatica, sacrificio e determinazione, e tre parole d’ordine: allenamento, nutrizione e integrazione.
“Il volume di allenamento per un atleta che si prepara ad un evento sportivo come le Paralimpiadi – spiega Chiappero - non può scendere sotto le 400 ore l’anno per l’handbike. Se parliamo di ciclismo paralimpico, le ore annue di allenamento non scendono invece sotto la soglia delle 600 ore, ma ovviamente dipende dai singoli atleti. Allenamento e nutrizione viaggiano sullo stesso binario. Se ben coordinati, gli aspetti di spesa energetica e di ripristino energetico, diventano sinergici allo sviluppo della condizione atletica. Quando dobbiamo aumentare lo stimolo allenante, incrementando lo stress generato dall’allenamento stesso, tendiamo ad utilizzare carboidrati in quantità inferiori al necessario. Quando invece, nel periodo delle gare, dobbiamo massimizzare la performance, aumentiamo l’introito di carboidrati, utilizzandoli in ogni sessione, allenamento e gara, in buone quantità (non sotto 30 g per ora durante l’allenamento, e arrivando a 60 e fino a 90 g per ora durante le gare più lunghe e impegnative). I migliori risultati li abbiamo ottenuti ricorrendo a miscele di maltodestrine e fruttosio nel rapporto 2:1.”.
“Accanto alla nutrizione abbiniamo poi un’integrazione specifica. Per tutti gli atleti di alto livello, compresi quelli che hanno partecipato alle Paralimpiadi, abbiamo utilizzato sia i flavonoidi del cacao, sostanze in grado di supportare la capacità di lavorare a livello aerobico, che gli omega-3, che assicurano importanti effetti nella gestione del picco infiammatorio. Per la preparazione atletica della staffetta abbiamo anche utilizzato la creatina, come integratore specifico”.
Ma cosa c’è nel futuro di Obiettivo 3 dopo i successi di Parigi 2024?
“Intanto abbiamo in corso un’ultima competizione importante, i Mondiali di Paraciclismo di Zurigo, che vedono impegnati anche alcuni degli atleti che non sono riusciti a qualificarsi per i Giochi di Parigi”. Prosegue Barbara Manni. “Poi, il 2025 sarà un po’ l’anno del rinnovamento, perché sono tanti i ragazzi che hanno iniziato da poco il loro percorso sportivo. Avranno bisogno di essere accompagnati e sostenuti anche loro, come abbiamo fatto con gli altri in passato. Noi abbiamo comunque riaperto le attività di reclutamento: dal 3 al 6 ottobre faremo il nostro campus annuale per osservare molti candidati. Se riusciremo, in un prossimo futuro, ad avvicinare allo sport e a sostenere così tanti ragazzi come fatto fino ad oggi, avremo davvero raggiunto il nostro obiettivo!”.
Un appuntamento da non perdere per chiunque voglia sfidare la propria disabilità avvicinandosi allo sport. Per maggiori informazioni visitate Obiettivo3.